BIRRIFICIO LAMBRATE
via Adelchi 5 Milano
da sinistra Giampaolo, Davide e Fabio
Giampaolo ospita Charlie Papazian al birrificio (3 ottobre 2000)
clienti fissi al Birrificio Lambrate
Fabio e Paolino
Kuaska e Giampaolo
in visita alla produzione : Davide, il mastro birraio, a sx con Flavia e Kuaska
immagini dalla produzione
la degustazione di Kuaska
degustazione effettuata in data
11 gennaio 2000 inizio ore 19.00
Montestella, alta fermentazione 5.5%
Aspetto caratterizzato da una sorprendente limpidezza tenendo conto della non filtrazione e non pastorizzazione.
Color paglierino carico con riflessi lievemente dorati, schiuma pannosa ed aderente dal bellissimo candido chapeau.
Olfatto iniziale di luppolo fresco poi interviene un malto deciso e si può infine avvertire un caramello lieve ma sicuro.
Concentrandosi sul floreale troviamo fiori di camomilla e rosa accennata mentre il fruttato è dominato da una mela verde leggermente asprigna. Il gusto all’inizio è omogeneo con malto gradevole ma fugace dato che ben presto il luppolo invade la lingua e si mantiene sempre presente anche quando arrivano in successione la pesca e l’ananas sciroppati. Retrogusto che rimane neutro per circa tre secondi poi parte un amarognolo più rotondo che pungente. Al degustatore attento non deve sfuggire, infine, un’astringenza (lingua un po' "legata") che ricorda una nespola o un caco acerbi. Ideale come aperitivo ma si può accompagnare molto bene a piatti di pesce che vengono esaltati ma mai dominati dal fresco floreale di questa originale birra che sento più vicina ad una "bassa fermentazione" (ricorda una pils atipica) che ad un’"alta fermentazione" (alludo a una kölsch).
Porpora, alta fermentazione 6.5%
Color rubino brillante con riflessi rubino carico, schiuma molto bella che mi ha ricordato quella della Clarysse Oud Bruin di Oudenaarde. Olfatto caratterizzato da un caramello molto netto che tuttavia lascia seppur timidamente intervenire chiari sentori di vino, amarena e prugna cotta. Gusto armonico che si avvale di una decisa amarena sciroppata, dolce ma mai stucchevole grazie alle incursioni della mandorla amara mentre un lieve tamarindo e una piacevole prugna cotta completano un ricco e vario fruttato. Retrogusto sorprendentemente fruttato (amarena sciroppata) e un po’ lieve nel luppolo. Amarognolo quasi assente che lascia campo libero ad un trionfante caramello. La proporrei con carni in umido cotte nella birra o (perché no?) nel vino oppure con un arrosto alle prugne "made in Deutschland".
Lambrate, alta fermentazione 7%
Bel colore aranciato carico tendente al rubino chiaro, schiuma dotata di buona aderenza. Nel naso netto floreale di rosa e viola poi lieve sentore di burro e più marcato di caramello fresco, zenzero fugace e fruttato dominato dagli agrumi che si annunciano grandi protagonisti del fruttato nel gusto.
Infatti un iniziale netto e piacevole mandarino (pensate al Grand Marnier) è ben presto seguito in rapida successione da altri agrumi sciroppati (arancia amara e bergamotto su tutti).
Altri sapori che intervengono man mano che si alza la temperatura sono associabili alla mandorla amara, allo zenzero, al dattero e al miele di castagno. Retrogusto morbido con un amarognolo molto discreto assalito da continui ritorni, dalla parte iniziale della lingua, di un sciroppato decisamente dolce. Molto adatta a contrastare piatti a base di carne di maiale, tenterei arditamente di servirla con del "chop suey".
Sant’Ambroeus, alta fermentazione 7.5%
Bel color aranciato con riflessi albicocca, schiuma persistente e aderente. Olfatto molto ricco: malto e caramello iniziali poi rosa, viola e malva nel floreale e arancia amara nel fruttato. Gusto dominato dal fruttato: di albicocca, ananas, e banana poi si catturano marzapane e toffee. Retrogusto che ricorda una "blonde" vallona nelle note di speziato ma dall’amarognolo appena accennato. Provatela con formaggi a pasta semidura insaporiti dal sale di sedano oppure al momento del dolce con una bella fetta di crostata di frutta.
Ghisa, alta fermentazione 6%
Si presenta subito agguerrita nell’aspetto: color tonaca di frate con riflessi d’ebano e schiuma densa color cappuccino.
Olfatto caratterizzato dal tostato (fondi di caffè) e dall’affumicato (scamorza più che speck).
Gusto che superato lo "shock" dell’affumicato si porta verso una liquirizia "fusa" molto decisa che tuttavia lascia a volte affiorare una piacevole prugna secca "cotta".
Retrogusto che rivela in successione una grande varietà di frutta secca: carruba, noce, nocciola e cassia in canna.
Un gradevole amarognolo si posiziona nell’estrema parte finale della lingua e punteggia i continui ritorni della frutta secca.
Non strettamente una "rauchbier" della Franconia, ma molto interessante ed originale, si sposa perfettamente con formaggi e salumi tutti ovviamente affumicati, ma io proporrei invece di servirla con del pesce affumicato pensando alle saporitissime aringhe del Mare del Nord.
Brighella, alta fermentazione 8 %
birra di Natale 1999, degustazione effettuata presso il birrificio il 25 novembre 1999, ore 19
aspetto: bel colore dorato carico tendente all’arancio con riflessi leggermente ambrati con schiuma molto bella, pannosa, compatta, caratterizzata da bolle molto piccole e una conseguente ottima aderenza alle pareti del bicchiere (non ancora perfettamente completata al momento della degustazione ma presumibilmente pronta per la presentazione del 6 dicembre).
olfatto: primo naso dominato da un piacevolissimo aroma di miele millefiori poi in lenta successione fiori freschi primaverili, netto sentore di malto dolce e una fantastica pesca sciroppata che rimane ben presente durante tutta la lunghissima persistenza retrolfattiva
gusto: istantaneo e prorompente fruttato di albicocca sciroppata, ananas sciroppato e agrumi che viene continuamente contrappuntato da decise ma mai invadenti note di miele d’acacia e millefiori poi, con l’aumento della temperatura e lo scontato avvento dell’etilico, inizia una rapida successione di delicati sapori correlati ad una grande varietà di frutta secca con una stupenda nocciola tostata che diviene ben presto la dominatrice assoluta
retrogusto: amarognolo molto contenuto che raggiunge la sua punta massima per pochi secondi nell’estrema zona arretrata della lingua prima di essere invasi dal dolce avvolgente del ricco, caldo e vario fruttato che continuamente ci arriva dalla parte anteriore
commento : già molto promettente al mio primo assaggio (la birra aveva solo sei giorni) con un sorprendente olfatto di miele millefiori poi pienamente confermato, la Brighella può vantare delle caratterische olfattive e gustative di grande valore che testimoniamo l’alto livello raggiunto ormai stabilmente dai nostri microbirrifici.
Non ho trovato difetti particolari nè riscontrato problemi di equilibrio, anzi ho apprezzato un’armonia che non presenta mai alcun cedimento. Rispetto la scelta del birraio che ha optato per una luppolatura discreta e un amaro molto ridotto ma un retrogusto più corposo (suggerisco Golding del Kent) sarebbe, a mio avviso, un’idea da sperimentare in futuro.
In conclusione: prodotto molto ben riuscito che ha pienamente soddisfatto i degustatori e che sicuramente gratificherà gli avventori più esigenti del sempre più agguerrito birrificio milanese.
Lorenzo Dabove