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Appunti birrari da Parigi

 

Parigi è una tappa abituale dei miei spostamenti, la mia seconda città, poiché è la sede della compagnia per la quale lavoro, Air France.Ho quindi spesso occasione di visitarla e di scoprire locali,ristoranti,bar e angoli incantevoli,che vi descriverò prossimamente:adesso riprendiamo il filo del discorso.Arrivo da Londra giovedì sera e cerco di contattare il nostro Kuaska; sapevo che sarebbe stato in città ed eravamo d’accordo d’incontrarci se fosse stato possibile,visti i nostri impegni personali.Ma il suo cellulare era sempre spento.Decido di riprovare l’indomani ma stesso risultato.Vado allora a fare shopping musicale e mi reco al Virgin megastore.Mentre sto curiosando nel reparto musica francese sento una voce italiana conosciuta alle mie spalle: era proprio lui,Kuaska in persona.La sorpresa svanisce presto : maestro e assistente sono sempre in contatto, anche telepatico!

Decidiamo subito di terminare i nostri acquisti e di dirigerci verso un locale per rinnovare la nostra tradizione di un brindisi natalizio nella ville lumière, naturalmente con una birra di natale.Il locale prescelto è AU TRAPPISTE , all’inizio di rue St Denis dove decidiamo di mangiare anche qualcosa.La cucina offre specialità alsaziane che consiglio vivamente: choucroute (misto di crauti,salsicce varie,pancetta e altra carne di maiale, patate,un piatto completo),stinco cucinato in vari modi,antipasti con salumi francesi ma anche cozze in tutte le salse e insalatone abbondanti.Ma non dimentichiamoci che il locale è forse uno dei più forniti a Parigi per il numero di birre: una ventina di spine, due birre del mese e circa 300 (non ricordo bene) bottiglie da tutto il mondo con una qualità medio alta (purtroppo si trovano anche prodotti industriali di bassa qualità, senza fare nomi…).La nostra scelta va su una delle birre del mese, che è naturalmente una birra di natale: Annoeulin de noel, prodotta da un microbirrificio vicino  Lille.Caratteristiche: color oro carico tendente all’ambrato , schiuma ottima e aderente, fruttato nel naso,quasi di miele di agrumi con un cedro che prevale,mentre nel gusto l’amaro iniziale lascia spazio ad un dolce mielato e un sentore di frumento forse non maltato.L’etichetta non ci aiuta molto nello scoprire gli ingredienti : vi dico solo che la gradazione arriva a 7,5 per una birra beverina e complessa nello stesso tempo.Proseguo poi con una Schutzenberger sur lie, di 6,8 gradi: schiuma fine,cremosa,color oro arancio, profumo di fruttato,erbaceo fresco e un leggero floreale,gusto dolce iniziale che viene coperto da un amaro discreto e persistente.Finito il nostro pranzo ci salutiamo dandoci appuntamento a Milano, mentre per voi il rendez-vous è sempre qua sul sito per altri appunti birrai e di viaggio. Au revoir.

 

 

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